ALESSIO BANDINI  - Italia

Contatti:  alessio.bandini@gmail.com  Sito Web: http://www.alessiobandini.eu   

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Brizo olio su tela cm 100 x 80
 
Calliroe polvere nera su carta martello cm 35x50
 
Damiel & Cassiel dittico penna Bic rossa e nera su legno e su tela.
 
Fallen Angel olio su tela cm 100 x 120
 
Doride olio su tela cm 120 x 100
 
Fire and Ice olio su calce rasata cm 80 x 80

La sua Biografia ed il Curriculum

ALESSIO BANDINI è nato a Firenze, dove vive e lavora. Da sempre è un appassionato d'arte, in qualunque forma espressiva si presenti, in special modo di pittura e cinema. Pittore e disegnatore autodidatta, ha cominciato ad esprimersi sin dai tempi della scuola con ritratti e disegni a matita e carboncino. All’inizio degli anni novanta comincia ad esplorare la pittura “en plain air”, dipingendo ad olio scorci della campagna Toscana. Si è formato alla scuola d’Arte Rossotiziano, tenuta dal Maestro Tiziano Bonanni, dove ha condotto una approfondita ricerca su tecniche e materiali. Tema centrale della sua opera è la figura umana, analizzata e vista da angolazioni inconsuete, espressa in nudi che si abbandonano a flutti che accolgono e riposano il corpo e la mente, o in angeli caduti, sospesi fra un Cielo che li condanna e una Terra che non li vuole. Fonte principale di ispirazione sono la Mitologia Classica e le opere di William Blake.

CURRICULUM

Mostre personali Marzo 2017, "Unworldliness", Gruppo Donatello, Firenze.

Aprile 2015, "Onirica", Castello dell'Acciaiolo, Firenze.

Altre mostre

Luglio 2018, "Satura International Contest 2018", Satura Art Gallery, Genova. Artista Premiato.

Giugno 2018, "Biennale del Tirreno 2018", ArtetrA e Prince Group, Cava de' Tirreni, Salerno.

Giugno 2018, "Gruppo Donatello - XLVIII Mostra in Piazza", Gruppo Donatello, Firenze.

Marzo 2018, "ArtBox.Projects New York 1.0", ArtBox.Projects, Stricoff Gallery, New York, USA.

Giugno 2017, "Arte Salerno 2017", ArteTra, Salerno. Artista Premiato.

Giugno 2017, "Gruppo Donatello - XLVII Mostra in Piazza", Gruppo Donatello, Firenze.

Gennaio 2017, "ICLAB - Contemporary 2017", ICLAB, Firenze.

Dicembre 2016, "ArtBox.Projects Miami 1.0", ArtBox.Projects, Spectrum-Miami, Miami, USA.

Novembre 2016, "Contemporary Art Exhibition", Le Dame Art Gallery, London, UK.

Ottobre 2016, "Scandicci Arte 2016", Toscana Cultura, Firenze.

Ottobre 2016, "Un pittore prima del Concerto", Centro d'Arte Vito Frazzi, Firenze.

Settembre 2016, "SaturARTE 2016", Satura Art Gallery, Genova. Artista Premiato.

Marzo 2016, "Artist's Profiles", Satura Art Gallery, Genova. Marzo 2016, "Woman", Museo MIIT, Torino.

Febbraio 2016, "L'ho dipinto per...", Fondazione Novara Sviluppo - Palazzo Renzo Piano, Novara.

Gennaio-Febbraio 2016, "PremioArt Roma", Caffè Letterario, Roma.

Gennaio 2016, "15° Novara Prize", Fondazione Novara Sviluppo - Palazzo Renzo Piano, Novara,
Artista Premiato. Dicembre 2015, "Immagini Nella Mente", Antico Spedale di Sant'Antonio, Firenze.

Settembre 2015, "SaturARTE 2015", Satura Art Gallery, Genova. Artista Premiato.

Maggio - Giugno 2015, "Photissima Art Fair 2015", Venice, 56ª Biennale d’Arte.

Novembre 2014, "14° Novara Prize", Fondazione Novara Sviluppo - Palazzo Renzo Piano, Novara.

Ottobre 2014, "ContemporaneaMENTE 2014", Satura Art Gallery, Genova.

Settembre 2014, "SaturARTE 2014", Satura Art Gallery, Genova. Artista Premiato.

Settembre 2014, "Novara ART PRIZE 2014 Mostra dei Vincitori", Centro culturale La Riseria, Novara.

Maggio 2014, "Novara ART PRIZE 2014", Centro culturale La Riseria, Novara. Artista Premiato.
Pubblicazioni e recensioni

Marzo 2018, ArtBook "Full Art Immersion", ArteTra

Dicembre 2016, "Artisti di Scandicci 2016", Toscana Cultura and Masso delle Fate Edizioni.

Marzo 2016, "Artist's Profiles", Satura Art Gallery.

Aprile 2015, Presentazione della mostra personale "Onirica" di Carlo Lapucci, scrittore e saggista.

Dicembre 2014, Satura N27 - 3° 2014, Trimestrale di Arte, Letteratura e Spettacolo, "Alessio Bandini - Nel segno del Sé", by Elena Colombo, Editore "SATURA associazione culturale".

Sulla sua Arte 

Alessio Bandini utilizza un mosaico di citazioni, che partono dal cinema e finiscono nella cultura mistica. L'artista ci guida verso un antico passato nel quale i segni erano la prima evidenza dell'esistenza di un SÉ indipendente. Tutte queste ispirazioni sono tradotte con un mix di varie tecniche e stili differenti che derivano da un punto di vista analitico. Ciascuno di noi è definito da una differenza che si mostra quando accettiamo la nostra complessa identità. Scopriamo gli Altri di fronte alla nostra consapevolezza, come nelle danze floreali del periodo Liberty, ma con una punta di primitivismo. Il discorso narrativo passa da un livello collettivo ad uno molto intimo in questa fase, il soggetto non interagisce con un paesaggio reale, ma nuota in una atmosfera amniotica (forse un legame con l'ambiente sarà il prossimo passo). Siamo di fronte a forme tagliate in uno "Spazio Negativo", un vacuum che genera l'Alterità di un gemello ideale. Perciò, in questi lavori le tinte danno un effetto di bianco e nero fotografico. Utilizzando una gamma, delicata ma intensa, di luci ed ombre, l'artista ci suggerisce una serie di paradigmi ed emerge una summa dei sentimenti umani, come nel caso della "Millennium Trilogy" di Larsson in letteratura. Anche quando la polifonia sembra riunirsi in un Unico, l’attenzione è centrata sulla sinuosità del gesto e sul valore grafico del movimento. La spiritualità si ritrova negli esseri inorganici ma anche nelle persone comuni, i cui comportamenti condensano tanto la poesia quanto il desiderio di rivalsa sociale. In una ricerca che rimanda ai poemi di Milton, troviamo umili voci ed una condivisione che raggiunge l'Unicità. È un approccio che richiama una realistica, quasi isterica dichiarazione che ci porta ai dipinti di Ben Shahn e rielabora le icone popolari per smuovere le nostre coscienze. In ogni caso, l'artista può vedere come l'anatomia può diventare punteggiatura astratta sulla superficie, creando una melodia sirenide e stabilire una nuova mitologia introspettiva.

Elena Colombo


La Critica

Alessio Bandini, Onirica, 2015
Un’attenzione spontanea ha accompagnato da sempre Alessio Bandini verso le varie forme artistiche, privilegiando quelle d’immagine, pittura e scultura con una spiccata sensibilità verso il cinema e le espressioni a questo vicine.
Possiamo considerare tale periodo di latenza una preparazione remota, ma attiva, alla decisione di dedicarsi alla pittura, inizialmente in forma estemporanea, poi con metodo e studio.

La lunga riflessione anteriore spiega i risultati ottenuti in un breve periodo di tempo con affermazioni e consensi fin dalle prime esposizioni.
Dall’opera che qui presenta si può individuare una linea di quanto, in uno stile che va facendosi sempre più proprio e definito, Bandini abbia percepito il nostro tempo in una sintesi tanto essenziale quanto feconda di ulteriori sviluppi capaci di suscitare vitali emozioni.
La figura di riferimento che s’impone è quella di Blake nel versante della sua attualità: ci riferiamo ai corpi nella gloria del movimento, librati fuori della gravità, nella libertà assoluta, condizione delle divinità antiche, fuori della prigione corporea. La forma umana, spogliata della sua gravità, assume una bellezza ideale d’altra dimensione, che non ha quando la materia la spinge al suolo.
Il suggerimento può sfiorare appena il volo spaziale, ma passa subito alle figure alate che rimandano all’angelo creando una visione bifronte di forza che oltrepassa l’umano e le leggi naturali, evocando il dramma cosmico, l’autoesaltazione che spinge tanto gli angeli ribelli che Icarosentirsi entità assolute, precipitando poi nell’immancabile rovina, fonte anche questa di bellezza e di mistero.
Pare questo il paradigma, credo inconscio, con cui nell’opera Bandini coglie il dramma dell’essere in questo tempo, avvertendone la spinta travolgente verso l’incondizionata libertà, promessa dalle favolose realizzazioni della nostra epoca, espressa dalla magia della velocità, del movimento in volo, con la totale esplicazione della bellezza. Al tempo stesso ne avverte il rischio e l’orrore della rovina e dell’abisso.

Di queste due condizioni il mitico anello di congiunzione è Icaro, ovvero ciò che è insito nella natura umana, la temerarietà ingenerata dalla fallace sicurezza e quindi dalla violazione e dallo scardinamento del limite.
Questa visione, duale e unitaria, governa nella pittura la percezione della realtà contemporanea nelle sue principali manifestazioni e tutto viene tradotto esteticamente in un volo fascinoso di angeliche farfalle umane, già quasi fuori del tempo e dello spazio.
Altrettanto forse sarà da dire di fronte ad altri documenti di soggetti in cui la materia si presenta come apparente abisso immobile da navigare. Sarà, e lo auguriamo a Bandini, un’altra avventura nella scoperta d’un altro frammento della verità fantastica del Cosmo; sarà per noi un viaggio nell’opera d’un pittore in gran parte ancora da scoprire.
Carlo Lapucci