IDA LA RANA - Italia

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Sito web:  https://idalaranaart.wixsite.com/home


Viento Acrilico su tela  100 x 80
 
Le Georgiche acquerello e pastello su carta cm 70 x 50 digitalizzazione su tela
 
Rivoluzione interiore tecnica mista su carla cm 70 x 50
 
L'angelo della Natura tecnica mista su carta cm 50 x 35
 
Partenope rivoluzionaria tecnica mista su carta  cm 70 x 50
 
Il bagaglio acrilico su tela cm 40 x 40


Sulla sua Arte 

Biografia:

Ida La Rana nasce nel 1963 a Torre Annunziata, l’antica Oplontis posta alle falde del Vesuvio. Compie i suoi studi artistici a Napoli: allieva di Domenico Spinosa e di Crescenzo Del Vecchio Berlingieri, si diploma in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti. E’ docente di Arte e Immagine, pittrice, vignettista, autrice ed illustratrice di racconti per ragazzi e per adulti, nonché di testi didattici.

Pubblicazioni:

-Autrice e illustratrice di “Lo cunto di Zoza” dalla fiaba cornice de “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile (Il Quaderno Edizioni” 2018);

-autrice e illustratrice di “Oplonia” (“Il Quaderno Edizioni” 2015) 1° premio "Festival della letteratura femminile vesuviana" 2022;

-coautrice e illustratrice di “Le due pizzette” da “Lo cunto de li cunti” di G.B.Basile (“Il Quaderno Edizioni” 2015);

-illustratrice del testo universitario "Georgiche" a cura di C.Formicola ("Loffredo Editore" 2011);

-autrice dell’albo illustrato “Matteo” (Alibaba Verlag- Frankfurt am Main 1997);

-illustratrice del testo didattico “Eurolingua Italiano 1” (C.E. “Cornelsen”-Berlin 1997);

-autrice di “Ofelia” (per ”Il villaggio di Osea” A.A.V.V.- C.E. “Lisi” 1993). 

Illustratrice delle cover di:

-“Sterminator Vesevo” Matilde Serao (“Il Quaderno Edizioni” 2019);

-Père Catapère A spasso per Napoli” E.Nocera (“Il Quaderno Edizioni” 2017);

- “Cristo sul Vesuvio” A.Cirillo (“Il Quaderno Edizioni” 2017);

- “Cristina” Matilde Serao (“Il Quaderno Edizioni” 2017);

- “Il tesoro di Boscoreale” L.Oliva-A.Conato (Il Quaderno Edizioni” 2016);

- “Tiempe e penziere Poesia napoletana tra i vicoli e il cielo” F.Guarino (“Il Quaderno Edizioni” 2016);

-"Grottesco sul mare" Paolo Di Mauro (Il Quaderno Edizioni 2016);

-“Dieci storie sbagliate più una” F.P. Oreste (Il Quaderno Edizioni” 2014). 


Critica

“Ida La Rana ha il sublime dono di unire il miniaturismo quasi da fumetto o da codice antico con il lirismo e la distribuzione spaziale della composizione pittorica su grande scala. Entro il perimetro dentellato di un francobollo si svolge un'azione di tipo simbolico. Due isolati cittadini popolani, che si ammonticchiano in due palazzotti, fanno da riparo ad una donna che protegge sua figlia in uno scialle, addossandosi al muro della palazzina di destra, ma entrando in scena da sinistra, quasi come per un filamento fantasmagorico. Per contrasto, entrando da destra, donna Matilde Serao fuoriesce dal balcone, dove una rossa testa di San Gennaro sembra spuntare da un arcobaleno monocromo, e si dirige verso sinistra attaccando un filo di panni stesi ad asciugare. Lo sguardo della scrittrice è tutto per la povera donna, e, cosi come nel suo gesto, s'intuisce la complementarietà d'animo e l'empatia napoletana, pur avendo condizioni diverse. Donna Matilde sembra stia per scendere a soccorrere la donna. Essa è forse la maternità, il Ventre di Napoli distrutto per far posto al moderno, senza alcun riguardo, pur lasciando in sfondo un serenissimo Vesuvio che dondola sul mare. Ida la Rana realizza una poesia in pittura, di una forza morale meravigliosa e di altrettanta finezza esecutiva, capace di infondere un'infinita tenera tristezza che, mentre commuove, accende tutti i lumi della Storia e della ragione.”

“Ida La Rana has the wonderful gift of combining miniaturism, almost like comics or ancient codes, with the lyricism and spatial distribution of the pictorial composition on a large scale. A symbolic action takes place within the indented perimeter of a stamp. Two isolated citizens, who pile up in two buildings, provide shelter for a woman who protects her daughter in a shawl, leaning against the wall of the right building, but entering the scene from the left, almost like a phantasmagorical filament. By contrast, entering from the right, Matilde Serao comes out of the balcony, where a red head of St. Gennaro seems to appear from a monochrome rainbow, and heads to the left attaching a string of cloths stretched out to dry. The writer's gaze is all for the poor woman, and, as in her gesture, you can sense the complementarity of soul and Neapolitan empathy, even if they have different backgrounds. Donna Matilde seems to be about to come down to help the woman. She It is perhaps the motherhood, the Belly of Naples destroyed to give space to the modern, without any regard, while leaving in the background a serene Vesuvius rocking on the sea. Ida la Rana realizes a poem in painting, of a marvellous moral strength and of as much executive finesse, able to infuse an infinite tender sadness that, while it moves, lights up all the lights of History and reason.”

Gianpasquale Greco per l’opera pittorica “Il Ventre di Napoli” a M.Serao – Napoli 2019

 

“L'opera dell'artista è una vetta dell'illustrazione fiabesca. Protagonista del dipinto è la malinconica principessa Zoza, segnata dalla maledizione che l'ha colpita. Il suo vestito, intimamente legato al prominente Golfo di Napoli, diviene una sorta di quinta da cui si affacciano edifici fantastici della città, dando un senso di profondità alla città, in relazione al Vesuvio, nonostante la prominenza della sagoma. Ma il manto diviene anche terreno da cui sorgono fantasmagorici alberi e tentacoli che, se dal basso si attorcigliano lungo le case, in alto sorreggono una noce, una castagna ed una nocciola, appunto i doni che nel "cunto" riceve la principessa. II linguaggio estetico fiabesco è per contrasto estremamente ricercato e decorativo con una finezza ammirevole nei particolari. La scelta cromatica e il generale senso dell'incanto dell'elaborato ben lo consegnano alle atmosfere trasognanti dell'opera di Basile. Il risultato è un dipinto che va ben oltre l'illustrazione al servizio della fiaba, per farsi opera d'arte a sé stante.”

“The artist's work is a peak in fairy-tale illustration. The protagonist of the painting is the melancholic princess Zoza, marked by the curse that struck her. Her dress, intimately of Naples, linked to the prominent Gulf of becomes a sort of backdrop from which face fantastic buildings of the city, giving a sense of depth to the city, in relation to Vesuvius, despite the prominence of the silhouette. But the mantle also becomes ground from which rise phantasmagorical trees and tentacles that, if from the bottom are twisted along the houses, at the top support a walnut, a chestnut and a hazelnut, precisely the gifts that in the "tale" the princess receives. The aesthetic language of fairy tales is by contrast extremely refined and decorative with an admirable finesse in the details. The chromatic choice and the general sense of enchantment of the work well convey it to the dreamy atmospheres of Basile's work. The result is a painting that goes far beyond illustration in the service of the fairy tale, to become a work of art in itself.”

Gianpasquale Greco per l’opera editoriale e pittorica “Lo cunto di Zoza” Napoli 2018

“Tra surrealismo, naïf e decorativismo puro, l'artista realizza una cartolina napoletana, dai toni d'acquerello e dalle atmosfere fiabesche, con un fresco senso di movimento ed una vivacità figurativa notevoli. In un cielo rosseggiante, abitato da evanescenti panni stesi, eletti a costante del repertorio napoletano, quasi a cornice stessa del cielo, si staglia il profilo semplificato del Vesuvio, le cui lingue di fuoco divengono la chioma di una grande (probabile) allegoria femminile di Napoli, sorta di generosa matrona dal lungo occhio orientale, che reca in sé abbondanza, preziosi, ricche vesti e che indica il fondale. In un mare colorato, da cui si stagliano molluschi che divengono colonne, sembra navigare tutta la vita che circonda Napoli, restituendo oggetti antichi, proposti come l'idea di un tesoro nascosto pronto sempre a riemergere, inesauribilmente. Leggendo il tutto come allegoria, si potrebbe intuire la congiunzione tra l'elemento della terra e del fuoco (il Vesuvio) a quello del mare, in perfetta comunione con il cielo, abitato da quegli stessi prodotti del mare, che divengono simbolo di antichità, come l'antichità stessa di pietra.

Una combinazione armonica ma elaboratissima, dal gusto fumettistico e illustrativo.”

Gianpasquale Greco per l’opera pittorica “La strega del Vesuvio” Napoli 2017

“E' in un cielo non necessariamente oscurato dalle tenebre che la nostra artista riesce ad intravedere la brillantezza delle stelle, i bagliori infiniti che provengono da un ancestrale mondo surreale quanto onirico. Così l'irrazionalità si fa logica emotiva, l'impulso prende segno, forma e colore per narrare, per condividere con lo spettatore. Le sue figure sembrano raggiungere il trascendentale per poi ritornare in terra: volteggiano, si soffermano, entrano in luoghi già appartenuti e per questo ricchi di tracce della propria memoria e dell'altrui, hanno un'intensa forza evocativa e, con la loro liricità, riescono a trasmettere la fragilità dell'animo umano, quella che si affida alla natura divina delle cose. La narrazione illustrata offerta da Ida La Rana, autrice ed illustratrice, è frutto di una costante ed ininterrotta ricerca artistica che la induce a rendere cromaticamente fluida la sua sensibilità, tale da poter tradurre in immagine l'emozione, e la parola nel suo consolidamento, per impregnare la memoria di chi le volge lo sguardo. Ed è cosi che con lei riusciamo ad identificare anche noi una stella a mezzodi.”

Francesco Paolo Oreste per la personale pittorica e di illustrazioni “Stelle a mezzodì” Pompei 2016

“Una storia narrata attraverso versi ed immagini che immerge in un mondo fantastico, il mondo dei colori dell'abisso dei mari. È la storia di Oplonia alla ricerca della felicità: la sirena, negli abissi del subconscio cerca l'amore, l'amore vero che rasenta l'utopia. La delicatezza delle immagini e l'originalità del disegno insieme alla musicalità dei versi rendono l'opera nel suo complesso poetica in senso vasto, esaltando la mistione dei generi che risulta equilibrata e coesa. Il sicuro riferimento autobiografico nella scelta del nome della sirena, Oplonia dal luogo di nascita dell'artista, l'antica Oplontis, lascia immaginare l'importanza del legame con le proprie radici di Ida La Rana e la conseguente somiglianza dell'autrice con il suo personaggio.”

Lucia Scoppa per l’opera editoriale e pittorica “Oplonia” Napoli 2016

“Una passione acculturata esprime tensioni di modelli assimilati. Ida La Rana, Torre Annunziata, mostra il suo spirito ironico, caustico, arguto, specie quando si esprime cogliendo scene naturali, quando commossa cerca il moto. il colore, l'onda organica che lascia il senso di una forte impressione-espressione, con sapore di spazio e respiro di mare. E' interessante come questa giovanissima sappia giocare con l'autoironia e dire col sorriso la sua visione sofferente del pregiudizio e della grettezza. La sua è una scelta di gusto e di sensibilità difficile, perché richiede oltre alla disposizione all'arte, un sostrato culturale ed una attiva visione del mondo.”

Angelo Calabrese per l’opera “Il sacrificio del topo”- “Arte Giovani” Nola 1988

Le esposizioni pittoriche più significative:

-"Una finestra sull’Arte Contemporanea Internazionale"“, Spazio Tolomeo” - Milano (coll.) 2023;-

-"Arte Sostantivo Femminile" , P.A.N. Palazzo delle Arti di Napoli. (coll.) 2023;

-"Napoli Expò Art POLIS VII Edizione, P.A.N Palazzo delle Arti di Napoli (coll.) 2021;

-"MUD MUSEUM a Ida La Rana" curata da F.A.N.G.O.- Fondazione Artistica Nutrimento Grande Opera, 2021;-

-“Napoli Expò Art POLIS VI Edizione”, Mostra virtuale (coll.) 2020;

-“Napoli Expò Art POLIS V Edizione”, P.A.N. Palazzo delle Arti di Napoli (coll.) 2019;

-“Napoli Expò Art POLIS IV Edizione”, P.A.N. Palazzo delle Arti di Napoli (coll.) 2018;

-“Napoli Arte e Rivoluzione premio artistico”, Biblioteca B.Croce di Napoli 2017;-

- "Una cartolina a Pino", Collettiva dedicata a Pino Daniele, Biblioteca B.Croce di Napoli 2017;

-“Napoli Expò Art POLIS III Edizione”, P.A.N. Palazzo delle Arti di Napoli (coll.) 2017;

- “Stelle a mezzodì”, esposizione personale, Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei 2016;

-   “A Lucariello”, Collettiva dedicata a Luca de Filippo, Biblioteca B.Croce di Napoli 2016;

- “Napoli Arte e Rivoluzione premio artistico”, Maschio Angioino, Napoli 2016;

- “Napoli Expò Art POLIS II Edizione”, P.A.N. Palazzo delle Arti di Napoli (coll.) 2016;

-"Una cartolina a Pino" Collettiva dedicata a Pino Daniele, Biblioteca B.Croce di Napoli2016;

- “Napoli Expò Art POLIS I Edizione”, P.A.N. Palazzo delle Arti di Napoli (coll.) 2015;

-"Religione e superstizione" Galleria del Giardino, Accademia di Belle Arti di Napoli (coll.) 2011.

-“Arte Giovani”Reggia Orsini di Nola 1988

-“Oplonti art by night” Torre Annunziata 1986

 Premi

-Menzione speciale - Premio San Valentino 3^ Edizione 2023-

Accademia Euromediterranea delle Arti per l'opera "Gli amanti"

 -1° premio "Festival della letteratura femminile vesuviana" 2022 per la pubblicazione di “Oplonia” (“Il Quaderno Edizioni) in qualità di autrice e illustratrice

-1° premio per l’opera “Je mo a sento a libertà” per la collettiva "Una cartolina a Pino", Collettiva dedicata a Pino Daniele, Biblioteca B.Croce - Napoli- 2017