FIORENZO MASCAGNA - Italy

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Omaggio a Fellini Legno policromo e pietra cm 58 x 64 x 4
 
La strada Legno policromo e pietra cm 135 x 75 x 4
 
Come cavalli fuggiti dal circo Legno policromo e pietra cm 70 x 100 x 4
Forma uovo Travertino e cotone elastico cm 30 x 60 x 30
 
Le quattro stagioni Travertino cm 800 x 640
 
Orgoglio legno e pietra cm 30 x 65 x 20

About his Art

Sono cresciuto costruendo i miei giocattoli da solo, quindi ho imparato presto a dare forma ai miei pensieri. Da allora teoria e pratica dell'oggetto hanno fatto parte della mia vita. Ho avuto la fortuna di incontrare l'arte quando era facile credere alle sue promesse di futuro. Ancor prima degli studi in Accademia, ho iniziato a scolpire pietre con i pochi strumenti che avevo ai margini di una segheria. Allora pensavo che il marmo sarebbe stato l'unico medium con il quale avrei dato forma alle mie idee. Evidentemente mi sbagliavo.

Quando è arrivato il legno l’ho guardato con diffidenza perché non aveva la velocità esecutiva della pietra. La mia fretta era quella di chi non ha punti fermi ed è alla continua ricerca di quella stabilità che chiamiamo stile. Se l’Accademia di Belle Arti ha ordinato le mie tumultuose oscillazioni, sono stati gli artigiani ed i maestri scalpellini a insegnarmi il mestiere. Devo alla complementarietà di questi due mondi il risultato delle mie ricerche scultoree.

Sono nato nel 1959 ed il mio percorso artistico ha avuto una sua regolarità: prima l’Istituto d’Arte e poi l’Accademia dove mi sono diplomato in scultura con lode. Non ho dovuto fare un altro mestiere per vivere, perché alla fine degli anni Ottanta scultura e design regalavano belle soddisfazioni. Anche se per qualche anno ho insegnato Teoria della percezione e Psicologia della forma nella medesima scuola che mi ha visto studente, posso dire di non aver mai trascurato il mio tavolo da lavoro.  Le pietre sono andate a occupare lo spazio urbano assumendo le sembianze di fontane e sculture monumentali, mentre i legni hanno trovato inizialmente nel design la loro naturale applicazione. La pietra che prediligo è il travertino perché somiglia al pane cotto e corrisponde alla semplicità del quotidiano, mentre il castagno è il legno al quale mi sento legato.

Il primigenio ha sempre esercitato un fascino particolare sulla mia scultura. Con il passare del tempo il gioco degli incastri ha prevalso sul lirismo della forma e i miei lavori sono diventati sempre più un fatto antropologico dove quello che conta è la continuazione dell’opera nello spettatore.

Ho iniziato scolpendo pietre da poggiare sopra un piedistallo; oggi molte mie opere sono appese alle pareti e hanno la leggerezza del colore al quale 20 anni fa non riuscivo a pensare. Insieme all'immagine quadro sono arrivate le commistioni tra tecniche differenti e materiali che normalmente non dialogano tra loro come pietre, legni e vernici industriali.

L'iniziale rapporto è stato di temperatura, poi la scultura su tavola è divenuta sempre più luogo di incontro e di conciliazione tra materiali diversi chiamati a dar vita alla medesima armonia. Per uno come me, cresciuto con il monocromatismo del travertino, è stato un salto verso l’ignoto l’utilizzo delle vernici industriali, ma l’arte vive di fughe in avanti e l’artista, per indole, la segue.

Ai codici della natura, rappresentati da pietre e legni, si sono aggiunti i codici ral delle auto che percorrono le strade.

Allievo di Michelangelo Conte, ho potuto ascoltare dalla sua voce i racconti sull’arte del suo maestro Prampolini, ma da lui ho anche appreso il metodo costruttivo, quel po’ di razionalità che serve per far stare in piedi le sculture e non far perdere acqua alle fontane.

La mia ricerca ha avuto come campo di indagine il superamento delle distinzioni tra tradizione e contemporaneità. L’aver insegnato la disciplina che è stata di Paul Klee al Bauhaus, mi ha permesso approfondimenti sulla teoria della figurazione che probabilmente non avrei fatto se non avessi varcato il portone dell’Accademia. In quasi quarant’ anni di lavoro sono stati numerosi gli interventi pubblici, così come le mostre, delle quali ne ricordo soltanto alcune.

   


Curriculum

2016 Mostra personale “Autoritratti del mio mestiere” Yacht Club Porto Rotondo, Olbia

2015 Mostra collettiva “Artisti o gladiatori”, Stadio di Domiziano, piazza Navona, Roma

2014 Mostra personale “Oscillazioni” Ecostistema scultoreo di Fiorenzo Mascagna, Galleria Plaumann, Via Santa Marta, Milano

2013 Mostra personale “Oscillazioni”, Scuderie di Palazzo Farnese, Caprarola, Viterbo

2012 Mostra collettiva “Il tempo e lo spazio”, Palazzo Orsini, Bomarzo, Viterbo

2012 Mostra personale "Assonanze Parallele", galleria d'arte Saman, Roma, Italia

2012 Mostra collettiva "Il tempo e lo spazio", Palazzo Orsini a Bomarzo (VT), Italia.

2011 Mostra collettiva "I colori in una fortezza", Fortezza medicea del Girifalco, Cortona (AR), Italia.

2011 Prima mostra collettiva di artisti Surrazionali, Palazzo Casotti, Reggio Emilia, Italia.

2010 Mostra collettiva "Arte al 100%", Galleria Spaziottagoni, Roma, Italia.

2009 Mostra personale "Mondi sveglio la notte", Olbia Expo, Olbia, Italia.

2008 Mostra personale, Galleria d'arte Metamorphosi, in Piazza Fontanesi (RE), Italia.

2008 Mostra Personale "Attimi di vento a favore" Villa La Cerretana, Bagnaia (VT), Italia.

2005 Mostra di collettiva "Artisti del '900" Galleria RDF (Roma), Italia.

2003 Mostra personale per la Fondazione Arnaldo da Brescia (BR), Italia.

1996 Mostra mondiale della Natività, Palazzo delle Arti a Todi (PG), Italia.

1994 Mostra collettiva, Palazzo dei Papi a Viterbo, Italia.

1989 Mostra personale, la sala Pablo Neruda a Civita Castellana (VT), Italia.

1988 Mostra collettiva "Il Louvre", Civita di Bagnoregio (VT), Italia.

1986 Mostra personale "Stato d’animo di un cerchio" Caprarola (VT), Italia.