ALESSIO BANDINI - Italia
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Cell. + 39 348 7643668 |
La sua Biografia ed il Curriculum
ALESSIO BANDINI è nato a Firenze, dove vive e lavora. Da sempre è un
appassionato d'arte, in qualunque forma espressiva si presenti, in
special modo di pittura e cinema. Pittore e disegnatore autodidatta, ha
cominciato ad esprimersi sin dai tempi della scuola con ritratti e
disegni a matita e carboncino. All’inizio degli anni novanta comincia ad
esplorare la pittura “en plain air”, dipingendo ad olio scorci della
campagna Toscana. Si è formato alla scuola d’Arte Rossotiziano, tenuta
dal Maestro Tiziano Bonanni, dove ha condotto una approfondita ricerca
su tecniche e materiali. Tema centrale della sua opera è la figura
umana, analizzata e vista da angolazioni inconsuete, espressa in nudi
che si abbandonano a flutti che accolgono e riposano il corpo e la
mente, o in angeli caduti, sospesi fra un Cielo che li condanna e una
Terra che non li vuole. Fonte principale di ispirazione sono la
Mitologia Classica e le opere di William Blake.
CURRICULUM
Mostre personali Marzo 2017, "Unworldliness", Gruppo Donatello, Firenze.
Aprile 2015, "Onirica", Castello dell'Acciaiolo, Firenze.
Altre mostre
Luglio 2018, "Satura International Contest 2018", Satura Art Gallery, Genova. Artista Premiato.
Giugno 2018, "Biennale del Tirreno 2018", ArtetrA e Prince Group, Cava de' Tirreni, Salerno.
Giugno 2018, "Gruppo Donatello - XLVIII Mostra in Piazza", Gruppo Donatello, Firenze.
Marzo 2018, "ArtBox.Projects New York 1.0", ArtBox.Projects, Stricoff Gallery, New York, USA.
Giugno 2017, "Arte Salerno 2017", ArteTra, Salerno. Artista Premiato.
Giugno 2017, "Gruppo Donatello - XLVII Mostra in Piazza", Gruppo Donatello, Firenze.
Gennaio 2017, "ICLAB - Contemporary 2017", ICLAB, Firenze.
Dicembre 2016, "ArtBox.Projects Miami 1.0", ArtBox.Projects, Spectrum-Miami, Miami, USA.
Novembre 2016, "Contemporary Art Exhibition", Le Dame Art Gallery, London, UK.
Ottobre 2016, "Scandicci Arte 2016", Toscana Cultura, Firenze.
Ottobre 2016, "Un pittore prima del Concerto", Centro d'Arte Vito Frazzi, Firenze.
Settembre 2016, "SaturARTE 2016", Satura Art Gallery, Genova. Artista Premiato.
Marzo 2016, "Artist's Profiles", Satura Art Gallery, Genova. Marzo 2016, "Woman", Museo MIIT, Torino.
Febbraio 2016, "L'ho dipinto per...", Fondazione Novara Sviluppo - Palazzo Renzo Piano, Novara.
Gennaio-Febbraio 2016, "PremioArt Roma", Caffè Letterario, Roma.
Gennaio 2016, "15° Novara Prize", Fondazione Novara Sviluppo - Palazzo Renzo Piano, Novara,
Artista Premiato. Dicembre 2015, "Immagini Nella Mente", Antico Spedale di Sant'Antonio, Firenze.
Settembre 2015, "SaturARTE 2015", Satura Art Gallery, Genova. Artista Premiato.
Maggio - Giugno 2015, "Photissima Art Fair 2015", Venice, 56ª Biennale d’Arte.
Novembre 2014, "14° Novara Prize", Fondazione Novara Sviluppo - Palazzo Renzo Piano, Novara.
Ottobre 2014, "ContemporaneaMENTE 2014", Satura Art Gallery, Genova.
Settembre 2014, "SaturARTE 2014", Satura Art Gallery, Genova. Artista Premiato.
Settembre 2014, "Novara ART PRIZE 2014 Mostra dei Vincitori", Centro culturale La Riseria, Novara.
Maggio 2014, "Novara ART PRIZE 2014", Centro culturale La Riseria, Novara. Artista Premiato.
Pubblicazioni e recensioni
Marzo 2018, ArtBook "Full Art Immersion", ArteTra
Dicembre 2016, "Artisti di Scandicci 2016", Toscana Cultura and Masso delle Fate Edizioni.
Marzo 2016, "Artist's Profiles", Satura Art Gallery.
Aprile 2015, Presentazione della mostra personale "Onirica" di Carlo Lapucci, scrittore e saggista.
Dicembre
2014, Satura N27 - 3° 2014, Trimestrale di Arte, Letteratura e
Spettacolo, "Alessio Bandini - Nel segno del Sé", by Elena Colombo,
Editore "SATURA associazione culturale".
Sulla sua Arte
Alessio Bandini utilizza un mosaico di citazioni,
che partono dal cinema e finiscono nella cultura mistica. L'artista ci
guida verso un antico passato nel quale i segni erano la prima evidenza
dell'esistenza di un SÉ indipendente. Tutte queste ispirazioni sono
tradotte con un mix di varie tecniche e stili differenti che derivano da
un punto di vista analitico. Ciascuno di noi è definito da una
differenza che si mostra quando accettiamo la nostra complessa identità.
Scopriamo gli Altri di fronte alla nostra consapevolezza, come nelle
danze floreali del periodo Liberty, ma con una punta di primitivismo. Il
discorso narrativo passa da un livello collettivo ad uno molto intimo
in questa fase, il soggetto non interagisce con un paesaggio reale, ma
nuota in una atmosfera amniotica (forse un legame con l'ambiente sarà il
prossimo passo). Siamo di fronte a forme tagliate in uno "Spazio
Negativo", un vacuum che genera l'Alterità di un gemello ideale. Perciò,
in questi lavori le tinte danno un effetto di bianco e nero
fotografico. Utilizzando una gamma, delicata ma intensa, di luci ed
ombre, l'artista ci suggerisce una serie di paradigmi ed emerge una
summa dei sentimenti umani, come nel caso della "Millennium Trilogy" di
Larsson in letteratura. Anche quando la polifonia sembra riunirsi in un
Unico, l’attenzione è centrata sulla sinuosità del gesto e sul valore
grafico del movimento. La spiritualità si ritrova negli esseri
inorganici ma anche nelle persone comuni, i cui comportamenti condensano
tanto la poesia quanto il desiderio di rivalsa sociale. In una ricerca
che rimanda ai poemi di Milton, troviamo umili voci ed una condivisione
che raggiunge l'Unicità. È un approccio che richiama una realistica,
quasi isterica dichiarazione che ci porta ai dipinti di Ben Shahn e
rielabora le icone popolari per smuovere le nostre coscienze. In ogni
caso, l'artista può vedere come l'anatomia può diventare punteggiatura
astratta sulla superficie, creando una melodia sirenide e stabilire una
nuova mitologia introspettiva.
Elena Colombo
La Critica
Alessio Bandini, Onirica, 2015
Un’attenzione spontanea ha accompagnato da sempre Alessio Bandini verso
le varie forme artistiche, privilegiando quelle d’immagine, pittura e
scultura con una spiccata sensibilità verso il cinema e le espressioni a
questo vicine.
Possiamo considerare tale periodo di latenza una preparazione remota, ma
attiva, alla decisione di dedicarsi alla pittura, inizialmente in forma
estemporanea, poi con metodo e studio.
La lunga riflessione anteriore spiega i risultati ottenuti in un
breve periodo di tempo con affermazioni e consensi fin dalle prime
esposizioni.
Dall’opera che qui presenta si può individuare una linea di quanto, in
uno stile che va facendosi sempre più proprio e definito, Bandini abbia
percepito il nostro tempo in una sintesi tanto essenziale quanto feconda
di ulteriori sviluppi capaci di suscitare vitali emozioni.
La figura di riferimento che s’impone è quella di Blake nel versante
della sua attualità: ci riferiamo ai corpi nella gloria del movimento,
librati fuori della gravità, nella libertà assoluta, condizione delle
divinità antiche, fuori della prigione corporea. La forma umana,
spogliata della sua gravità, assume una bellezza ideale d’altra
dimensione, che non ha quando la materia la spinge al suolo.
Il suggerimento può sfiorare appena il volo spaziale, ma passa subito
alle figure alate che rimandano all’angelo creando una visione bifronte
di forza che oltrepassa l’umano e le leggi naturali, evocando il dramma
cosmico, l’autoesaltazione che spinge tanto gli angeli ribelli che
Icarosentirsi entità assolute, precipitando poi nell’immancabile rovina,
fonte anche questa di bellezza e di mistero.
Pare questo il paradigma, credo inconscio, con cui nell’opera Bandini
coglie il dramma dell’essere in questo tempo, avvertendone la spinta
travolgente verso l’incondizionata libertà, promessa dalle favolose
realizzazioni della nostra epoca, espressa dalla magia della velocità,
del movimento in volo, con la totale esplicazione della bellezza. Al
tempo stesso ne avverte il rischio e l’orrore della rovina e
dell’abisso.
Di queste due condizioni il mitico anello di congiunzione è Icaro,
ovvero ciò che è insito nella natura umana, la temerarietà ingenerata
dalla fallace sicurezza e quindi dalla violazione e dallo scardinamento
del limite.
Questa visione, duale e unitaria, governa nella pittura la percezione
della realtà contemporanea nelle sue principali manifestazioni e tutto
viene tradotto esteticamente in un volo fascinoso di angeliche farfalle
umane, già quasi fuori del tempo e dello spazio.
Altrettanto forse sarà da dire di fronte ad altri documenti di soggetti
in cui la materia si presenta come apparente abisso immobile da
navigare. Sarà, e lo auguriamo a Bandini, un’altra avventura nella
scoperta d’un altro frammento della verità fantastica del Cosmo; sarà
per noi un viaggio nell’opera d’un pittore in gran parte ancora da
scoprire.
Carlo Lapucci